Il marmo statuario è il re indiscusso dei monumenti e delle architetture dell’antichità. Nel periodo greco, romano, ma anche palladiano e liberty, proprio questo tipo di materiale è stato tra i preferiti di architetti e scultori per la sua resa estetica, le sue venature caratteristiche e in generale il suo aspetto austero e lussuoso.
Il marmo statuario è ancora oggi uno dei prodotti naturali preferiti dai progettisti, si rivela ideale per decorazioni di vario genere, da quelle più classiche alle moderne, dona magnificenza, luminosità e regalità anche agli ambienti più piccoli o semplici.
Scopriamo quali sono le caratteristiche uniche del marmo statuario, la provenienza, la sua colorazione, gli usi consigliati, e tante altre curiosità per gli amanti del bello e per gli addetti ai lavori.
Il marmo statuario rinomato per la sua bellezza e qualità, proviene principalmente dalle cave della regione Toscana, in particolare dalle zone intorno ai monti Apuani, come Carrara. Ogni anno, vengono estratte diverse migliaia di tonnellate di questo pregiato materiale, alimentando un’industria globale della pietra naturale che ci pone tra i più importanti esportatori nel mondo.
I maggiori estimatori del marmo statuario provengono dagli Stati Uniti, dalla Cina, dall’India e da varie nazioni europee; questi mercati sono attratti dalle caratteristiche uniche di questo marmo, che lo rendono ideale per una vasta gamma di applicazioni, dall’architettura agli interni di lusso.
Sono infiniti i progetti esteri che vedono protagonista il marmo statuario, lo si trova negli alberghi, nelle dimore di re e sultani, in quelle di sceicchi e personaggi del jet-set, ma è anche una pietra che piace moltissimo agli italiani e che trova mercato tra i più noti brand di arredo e non.
Il marmo statuario ha avuto grande notorietà soprattutto in epoca romana, ed è stato utilizzato per la realizzazione di molte tra le più famose opere d’arte nazionali, come il David di Michelangelo e la Venere di Canova, proprio per questo suo utilizzo venne battezzato marmo statuario
Nello specifico, questa tipologia di materiale ha caratteristiche uniche, come il suo colore bianco con venature grigie e talvolta dorate, perfette per far risaltare i colpi di scalpello e il design conferito dall’artista.
Non solo, i manufatti in marmo statuario erano in grado di trasmettere notevole luminosità, erano ben visibili anche a distanza e conferivano un’allure magica agli ambienti più diversi, anche ai più cupi e austeri.
Tra gli altri monumenti noti, creati con questa pietra candida e malleabile citiamo: la statua del 1920 raffigurante Joachim Bertier, il fondatore dell’Università Cattolica di Friburgo, realizzata dallo scultore Pietro Piraino, la Madonna col bambino (autore sconosciuto) oggi all’asta e risalente agli inizi XVII secolo e diverse riproduzioni di sculture famose.
Il marmo statuario è oggi, come all’epoca, utilizzato anche per la realizzazione di elementi architettonici: un tempo si usava per le colonne, i fregi, parti anche molto ingombranti di palazzi e dimore.
Oggi è preferito per complementi quali vasche da bagno e rivestimenti vari, parietali e a pavimento, calpestabili pure, mosaici ed elementi scultorei d’ambientazione sia per interni sia per esterni.
Gli architetti più in voga lo sfruttano tantissimo per rivestirci le scale interne, per forgiare i top dei tavoli o delle penisole e isole di cucine extra lusso. Il marmo statuario è anche protagonista di bagni “da mille e una notte”, realizzati totalmente con questo o solo in parte: il risultato è luminoso, raffinato e senza tempo, facile da accostare a stili d’arredo anche molto diversi tra loro, o da abbinare ad altri materiali pregiati e naturali.
Il marmo statuario è rinomato per la sua texture raffinata e la sua colorazione distintiva, la superficie appare come una base bianca luminosa, quasi candida, che offre uno sfondo perfetto per le venature grigie e occasionalmente dorate che la attraversano.
Queste sono spesso descritte dagli esperti come delicate e sottili, capaci di aggiungere profondità e dinamismo visivo al marmo, ma ovviamente ogni lastra estratta dalla cava presenta striature del tutto uniche e scenografiche. La texture del marmo statuario è generalmente liscia al tatto, con una finitura levigata che ne enfatizza la purezza e l’eleganza.
La colorazione del marmo statuario è dovuta alla combinazione di minerali e sedimenti che si sono accumulati e compressi nel corso di milioni di anni, in particolare il bianco (predominante) della pietra è dovuto alla presenza di calcite, mentre le venature grigie sono spesso causate da impurità di mica o altri materiali.
Le venature dorate, se presenti, possono essere il risultato di inclusioni di pirite o analoghi frammenti metalliferi, mentre la distribuzione e l’intensità delle striature possono variare notevolmente da un blocco di marmo all’altro in base all’epoca di sedimentazione e alla zona di estrazione.
Seppure, a un primo e fugace colpo d’occhio, il marmo statuario possa sembrare “semplice”, unicamente bianco non omogeneo, la sua particolare combinazione di texture e colorazione distintiva lo rende particolarmente adatto per una vasta gamma di applicazioni, dall’uso in sculture e opere d’arte a quello nell’architettura e nel design degli interni.
Il suo mood è infatti sfaccettato, da lontano sembra di un’amagama compatta, ma visto da vicino offre sfumature e dettagli molto variegati e dinamici che esaltano le forme.
La sua bellezza senza tempo e la sua versatilità lo rendono una scelta ambita per progetti di lusso in tutto il mondo, ma chiaramente la lavorazione del marmo statuario, la posa e la progettazione di ambienti ed elementi con lui realizzati, richiede una competenza massima, l’unica che può valorizzare al meglio le sue caratteristiche uniche.
Il marmo statuario si presta bene ad ambienti arredati in stile classico o neo-classico, vintage o eclettico, ma è anche perfetto per conferire eleganza a stanze monocromatiche e minimali, moderne e dal mood che strizza l’occhio al futuro. Non solo, il marmo statuario dona luminosità ad ambienti ammobiliati con legno chiaro, grezzo o lavorato, oppure a stanze arredate con vecchi mobili dipinti con vernici dal finish matt nelle tonalità tenui o polverose più vivaci.
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