Marmo rosso di Verona


marmo rosso di verona

Broccato, Broccatello, Nembro, Mandorlato e Rosso chiaro sono le varietà più conosciute di una pietra affascinante e suadente, il marmo rosso di Verona.

Apprezzato e utilizzato fin dall’antichità, trova nella città di Romeo e Giulietta la vetrina perfetta. L’Arena, la Piazza delle Erbe ma anche ai marciapiedi di Corso Portoni Borsari e i famosi leoni della Chiesa di San Zeno sono solo alcuni esempi.

Il rosso regna sovrano ovunque ed è proprio questa caratteristica che nell’Ottocento valse a Verona il titolo di “Urbs picta et marmorea”, appellativo che le fu assegnato da John Ruskin, celebre critico d’arte britannico,

Le origini del Marmo rosso di Verona

Se proviamo a guardare con attenzione una lastra di marmo rosso scaligero, potremo notare la presenza di spirali di ammoniti, di noduli di argilla e sedimenti vari che rappresentano la testimonianza di un’era lontana (quella giurassica) in cui Verona era lambita dal mare.

Lo scontro tra le placche tettoniche creò una serie di catene montuose formate proprio da quei fondali sui quali si erano depositati con il tempo strati di melma e conchiglie. Il moto ondoso infatti aveva agevolato l’accumulo di carbonati di calcio che, a loro volta, avevano creato noduli di varie dimensioni e caratterizzati da un intenso colore rosso, dovuto alla presenza di alte concentrazioni di ferro e manganese.

Questa fu l’origine del Monte Lessini, il luogo dove sono stati effettuati numerosi ritrovamenti che testimoniano l’utilizzo funerario di questa pietra a opera delle popolazioni preistoriche e non solo. I siti archeologici dei villaggi arusnati e paleoveneti hanno dimostrato che il marmo lessino fu utilizzato per costruire delle vere e proprie capanne di pietra.

Il marmo protagonista della vita delle famiglie venete

Il marmo è stato a lungo il protagonista della vita delle famiglie venete. Le antiche preare (le cave) offrirono lavoro a numerose famiglie e a generazioni di escavatori e scalpellini e la presenza del vicino fiume Adige favorì il trasporto del marmo: Verona e dintorni, in breve tempo, si tingono piacevolmente di rosso.

Oggi le cave si trovano soprattutto nella zona di Caprino-Valpolicella e lungo i Monti Lessini a un’altezza che va dai 300 ai 1000 sul livello del mare.

Nella seconda metà del Novecento, la semplice estrazione del marmo cede il passo a un’altra attività ovvero la lavorazione di questa meravigliosa pietra. Le competenze degli artigiani della Valpolicella unite a un crescente progresso tecnologico permettono di tagliare, levigare e lucidare questo materiale e di creare preziosi manufatti esportati in tutto il mondo.

Nel 1965 a Sant’Ambrogio di Valpolicella nasce una piccola fiera, la Marmomac. Nel giro di qualche decennio diventa una delle esposizioni più grandi a livello internazionale e consacra Verona e il territorio scaligero come un punto nevralgico insostituibile in materia di lavorati e semilavorati marmorei.

Caratteristiche del marmo rosso di Verona

Da un punto di vista strettamente geologico, il marmo scaligero non potrebbe essere definito tale in quanto non ha subito tutta quella serie di trasformazioni fisiche e chimiche tipiche di questo materiale.

Tecnicamente quindi il rosso di Verona è un calcare nodulare che possiamo definire fossilifero per la presenza di numerosi ammoniti fossili caratterizzati da una forma ellissoidale più o meno schiacciata in base alla superficie di stratificazione. Nella struttura della pietra sono presenti anche una serie di noduli tondeggianti e un’elevata componete argillosa di colore rosso bruno.

Questa tonalità si fa meno intensa verso la superficie dove spesso è possibile notare delle intrusioni giallastre e marroni e un colore più variegato che va dal rosa, al beige, all’avorio. La quantità di carbonati presenti all’interno della pietra è un elemento molto importante: un’alta percentuale di carbonato migliora la lavorabilità del marmo stesso, lo rende più malleabile e facile da lucidare.

Una delle caratteristiche più amate di questa pietra è l’elevata luminosità, una qualità regalata dal basso indice di rifrazione della calcite che permette alla luce di penetrare appena sotto la superficie.

Il rosso di Verona presenta delle caratteristiche tecniche molto apprezzate nel mondo dell’edilizia: è resistente all’usura, agli urti, ai graffi. Si lavora facilmente e si presta, come vedremo, a numerosi impieghi.

Per cosa viene utilizzato il marmo rosso di Verona

La versatilità del rosso di Verona lo rende perfetto per la creazione di scale, balaustre, rivestimenti e caminetti ma anche per qualsiasi opera o scultura di interni. I suoi utilizzi non finiscono qui perché questa pietra, grazie all’elevata resistenza all’umidità, alle intemperie e in generale all’azione degli agenti esterni, si presta con successo all’arredo degli ambienti esterni.

Quanto costa al mq?

Il prezzo dipende da alcuni fattori come, ad esempio, i costi di posa o di lucidatura. In linea di massima, il prezzo del marmo rosso di Verona si aggira sui 180-200 euro al metro quadro.

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